2/07/2024
Ci lascia Sandra Longhini, classe 1950, prima donna sindacalista, prima donna Segretario Generale categoria FILCA Cisl (edili) e prima donna Segretario Generale FLERICA (energia, risorse, chimici). CISL Vicenza con commosso affetto ricorda SANDRA LONGHINI già dirigente Cisl. Ha iniziato la sua carriera nella FILCA diventandone Segretario Generale negli anni 80; è stata operatrice nazionale FILCA ed è ritornata a Vicenza negli anni 90 come Segretario FLERICA Cisl Vicenza. Successivamente è stata componente della segreteria FEMCA Regionale. Sandra è stata una grande dirigente, riformista, con elevato senso di umanità ed empatia verso le persone. L'avevamo incontrata a maggio 2023, in occasione della conferenza in memoria di ELISA SALERNO dal titolo “Continuando Elisa Salerno: donne e Sindacato” Questo il suo intervento. Ringrazio molto per questa occasione….. premetto che sono molto emozionata dopo molti anni ritrovarmi a parlare in un convegno….. ho accettato per una sfida con me stessa e per mettere a fuoco i ricordi nonostante la mente non sia più abituata a farlo. Ho cercato di leggere qualcosa di Elisa Salerno per collegarmi a questa iniziativa e quello che mi ha colpito è stato che si definiva una “lavoratrice del pensiero” per contrastare la tesi dominante da sempre nella società che rinnegava la vera natura femminile per questo lei ha lavorato per considerarla un tutt’uno con quella maschile a conferma dell’unità voluta da Dio al momento della creazione. Ecco questa affermazione (la natura femminile è un tutt’uno con quella maschile) mi ha accompagnato sempre nella mia esperienza Sindacale e nella vita. Ho iniziato la mia esperienza Sindacale da iscritta poi rappresentante degli impiegati nel Consiglio di Fabbrica. Nell’aprile 1977 mi è stato chiesto se accettavo di fare la Segretaria tecnica nella Filca di Vicenza che aveva grosse difficoltà organizzative perché erano rimasti senza la persona che svolgeva questa attività, inoltre la categoria era commissariata per problemi politici con il vecchio segretario, quindi grandi difficoltà complessive. Io ho risposto che avrei accettato solo se mi si offriva la possibilità di fare l’Operatore politico in aggiunta al lavoro tecnico comunque necessario e spinti dal bisogno hanno accettato. Seguivo il settore dei giocattoli che in quel periodo stava rinnovando il contratto nazionale quindi ho avuto l’occasione di confrontarmi a livello nazionale con altri operatori tutti maschi evidentemente. Il rapporto con i delegati della Cisl nella fabbrica dalla quale sono uscita in aspettativa è stato pessimo perché l’ho scoperto molto tempo dopo il riferimento dell’organizzazione dentro l’azienda che mi aveva proposto al segretario non accettava che avessi assunto un ruolo politico, forse lo voleva per se stesso. Abbiamo deciso allora che non avrei più seguito questo settore e che avrei iniziato a seguire altre aziende del settore legno a Vicenza. Ero una novità dove arrivavo dovevo sempre dimostrare che sapevo parlare di cose “serie” e che conoscevo i contratti di cui mi si chiedeva spiegazioni o che sapevo parlare delle problematiche confederali. Non ho mai avuto atteggiamenti di favore ma mi sono sempre imposta nel conquistare il diritto di parlare nelle assemblee unitarie. Dopo una breve esperienza a Vicenza sono approdata a Bassano a seguire tutta la categoria. C’erano fabbriche del legno cantieri edili e altri settori. Impatto duro per farmi accettare in quanto donna sia dai lavoratori sia dalle controparti nonché dai colleghi della Cgil e Uil. Per fortuna avevo un buon rapporto con i nostri delegati e con gli operatori delle altre categorie della Cisl di Bassano comunque non ricordo nessun atteggiamento di favore perché donna anzi. Io ho sempre assunto e cercato un ruolo di parità volevo essere alla pari con i colleghi maschi e dimostrare che ero alla pari. La mitica sede Cisl di Bassano Piazzetta Zaine è stata secondo me negli anni 79 – 83 un laboratorio di gestione territoriale del Sindacato. Sono arrivata dove gli operatori che vi facevano riferimento si salutavano appena e grazie al mio arrivo come a quello di altri giovani operatori di altre categorie siamo riusciti a costruire un rapporto di vera collaborazione e impegno verso chiunque veniva in sede per chiedere aiuto indipendentemente dalla categoria, chi era presente rispondeva al meglio alle esigenze che venivano espresse e allora in sede passavano molti lavoratori e molti delegati, era un mezzo di comunicazione importante forse come oggi lo sono i telefonini. Così è cresciuto il rapporto umano tra di noi. Ricordo anche qualche domenica di uscite in montagna tutti insieme con le rispettive famiglie….. altri tempi ma credo che tutti coloro che hanno vissuto quei giorni li ricordino ancora. In quel contesto ho assunto nel 1981 l’incarico di Segretario generale della categoria nella zona di Bassano Thiene Schio. Con me c’era un altro operatore a seguire tutta la zona. Non ricordo nessun atteggiamento diverso perché ero la prima donna ad assumere quel ruolo nella Cisl di Vicenza. Il giorno del congresso neanche un omaggio floreale che non ricordo di aver ricevuto in nessuna delle mie ulteriori esperienze. Ho voluto sempre firmarmi con “Il Segretario” Sandra Longhini e contrariamente a quanto avviene oggi ci tenevo molto perché la Segretaria era vissuta come una tecnica e io invece volevo affermare e far riconoscere il mio ruolo politico dentro l’organizzazione. Anche nel rapporto con i Segretari delle altre categorie ho sempre cercato di stabilire un rapporto alla pari non so come gli altri hanno vissuto questo confronto ma io l’ho vissuto così e cercato nelle riunioni non di intervenire perché bisognava farlo ma di farlo per dire qualcosa di specifico di portare il mio pensiero frutto dell’esperienza del confronto che avevo quotidianamente con le persone che incontravo di quanto la mia piccola mente elaborava, non sono mai intervenuta per fare l’autoparlante di qualcuno….. erano tempi duri con divisioni tra gruppi dirigenti….. Nel 1983 ho fatto una esperienza come operatore politico al nazionale della Filca ….. bella esperienza sul piano politico con sgomitate per farmi accettare dai colleghi e dalle controparti ma ho sempre mantenuto la mia caratteristica di non farmi intimidire e di farmi valere per le cose che dicevo e facevo. Ci sono stata poco più di un anno e la vita personale era molto dura (tutta la settimana in albergo non lo auguro a nessuno) così ho accettato la proposta di ritornare a Vicenza per fare il Segretario della categoria dei chimici. Non so come è nata questa proposta forse nessuno voleva accettare di prendere in mano una categoria piena di debiti…… sto scherzando. Ho accettato chiedendo però a Oboe che fosse garantito lo stipendio per chi era impegnato a tempo pieno nella categoria. Non potevamo ritornare a casa dei genitori. La generosità di Bruno Oboe mi ha detto di non preoccuparmi e così ho accettato. Mi sono trovata in una realtà della quale non sapevo niente. I settori seguiti da questa categoria erano molto diversi rispetto a quello che conoscevo ma mi sono impegnata di capire documentandomi ascoltando e approfondendo. Poi sono arrivata dopo una grande conquista per i lavoratori della ceramica artigiana, il contratto provinciale con la nascita di un ente bilaterale per la gestione dei lavoratori sospesi per mancanza di lavoro. Preciso che nel 1985 le aziende artigiane della ceramica considerate settore artistico non avevano limite sul numero di dipendenti ma non avevano la tutela del settore industriale e le sospensioni dal lavoro senza salario erano molto diffuse quindi questa conquista è stata importantissima per i lavoratori dell’artigianato della ceramica ed è stata la base sulla quale si è costruito poi l’Ente bilaterale Regionale allargato a tutti i settori dell’artigianato. Mi sono trovata a gestire la fase di avvio di questa nuova esperienza ed è stato impegnativo ma esaltante. Le riunioni solo la sera dopo le 20 e fino a …… però tutti credevamo che dovevamo far partire l’esperienza al meglio. Devo dire che anche le associazioni artigiane hanno impegnato su questo progetto le persone migliori che ci credevano e così è iniziato un progetto che si è sviluppato e allargato e ancora oggi è molto importante per la tutela dei lavoratori dell’artigianato. L’esperienza è approdata a livello Nazionale e questo ha consentito di diminuire le differenze di trattamento tra dipendenti dell’industria e dell’artigianato. Io ho sempre creduto in quello che facevo e forse anche per questo ho dato non solo il tempo ma anche lo spirito e la determinazione per riuscire nel progetto che ho difeso con forza nel momento in cui si è trattato di armonizzare l’esperienza Vicentina con l’ente bilaterale regionale. Rileggendo qualche appunto in questi giorni ho trovato copia di lettere scritte all’interno dell’organizzazione che sottolineano questo impegno e la critica di essere stata lasciata sola in questo. Ho ritrovato anche lettere che evidenziano i problemi interni alla Cisl di Vicenza che erano influenzati dalle vicende Nazionali circa l’assetto dei gruppi dirigenti. Quello che ho trovato e che parzialmente ricordo è che io ho sempre criticato il non detto chiaramente il giudicare in base a schieramenti senza entrare nel merito dei problemi e delle motivazioni delle diversità dei gruppi dirigenti. Nel senso che non ho mai accettato che non fossero chiare le divisioni per esempio ho trovato una mia lettera ai componenti la segreteria della categoria dove rivendicavo che se si richiedeva di portare in segreteria un’altra persona la proposta doveva essere chiara e non ambigua per sottintesi intanto l’organizzazione soffriva ed era impegnata su queste questioni interne invece che affrontare i problemi della tutela dei lavoratori. Ho resistito con forza e determinazione con coraggio che non so da dove mi è venuto a tanti “sgambetti”. Avevo dentro di me il conforto di molti delegati che credevano nel mio modo di lavorare che mi seguivano e non volevo certo deluderli anche se in qualche momento era più facile mollare tutto e ritornare in fabbrica. Ho avuto un momento di sconforto anche nel 1986 dopo un articolo apparso sul giornale di Vicenza in riferimento al congresso nazionale della Cisl con l’elezione di Marini a segretario generale al posto di Carniti e dove si faceva un esplicito riferimento alla “ritrovata unità” tra la DC e la Cisl. Io che ho sempre creduto nell’autonomia del sindacato dai partiti politici e che avevo scelto la Cisl per questo non potevo accettare. Ho ritrovato una lettera “strettamente personale” così è scritto nella busta a Bruno Oboe dove segnalavo il mio disagio e disappunto per questa situazione e che mi sarei impegnata solo fino alla fine del congresso e poi avrei lasciato la Cisl. Ricordo Oboe che mi diceva che mi spiegava anche la sua posizione e mi chiedeva di restare e far valere le mie posizioni. Ricordo tante riunioni incontri con i delegati in tutti i contesti di essere sempre stata disponibile su qualsiasi problema di aver cercato di fare momenti formativi con vari incontri con approfondimenti di “esperti” che avevamo a disposizione grazie al mitico centro studi della Cisl di Vicenza con i suoi meravigliosi esperti da Ilvo Diamanti a Daniele Marini a Paolo Gurisatti che ci ha aiutato molto nella esperienza del Fondo Falac della ceramica. Ho sempre privilegiato questo tipo di riunioni con i delegati mai ho fatto incontri per questioni di gruppi dirigenti credo di poterlo dire senza essere smentita. Ho lasciato Vicenza al congresso del 2 aprile del 93 per entrare in Segreteria Regionale della categoria. Al Regionale oltre ad un buon rapporto con il Segretario ho lavorato molto nell’ente bilaterale e l’esperienza vicentina mi è servita tanto. Seguivo la contrattazione nazionale portando nelle riunioni sempre le specificità frutto dell’esperienza del Veneto. Con fatica sono stata ascoltata anche se per fare qualche passo in avanti su alcune proposte cercavo alleanze con altri colleghi regionali e qualche risultato lo abbiamo ottenuto. Poi è arrivata la ricerca di mettere insieme la categoria dei chimici con i tessili a partire dal 1999. In Veneto abbiamo iniziato con una giornata seminariale con Paolo Feltrin dal titolo interessante “insieme perché”. E’ stata un’esperienza vissuta con difficoltà da buona parte del gruppo dirigente e dai delegati perché la storia di queste due categorie era molto diversa. Io avevo grandi aspettative anche per lo stimolo che doveva venire secondo me da questa scelta. Devo dire che molte mie aspettative sono state deluse. Molto tempo è stato dedicato a far quadrare gli aspetti del gruppo dirigente e molto meno a mio avviso alle motivazioni politiche della scelta a integrare e valorizzare le differenti esperienze contrattuali che pensavo avrebbero portato beneficio alla contrattazione nazionale ma anche aziendale. Vista la situazione politica e organizzativa dentro la categoria (servivano posti) e anche per scelte personali ho lasciato il mio impegno nel 2004. Non ho accettato la proposta di un impegno nei pensionati perché non mi sembrava di poter dare nessun contributo positivo. Chiudo questo intervento ricordando una caratteristica che mi è stata attribuita, quella di essere francescana (non lo dico per il contesto religioso di oggi) ma perché è vero che ho sempre fatto riunioni in posti strettamente economici e ho avuto come riferimento il fatto che usavamo i soldi degli iscritti e che a loro dovevamo dare conto. Non sono pentita di quello che ho fatto e ringrazio ancora i delegati e delegate con i quali a distanza di così tanti anni ho ancora un buon rapporto.In primo piano
Un grande vuoto la scomparsa di Sandra Longhini.