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11/02/2016

“Rinnovarsi” è l’imperativo: rimettendo al centro i territori e adeguando il sindacato ai nuovi bisogni


«È questo il tempo delle scelte e del rinnovamento. Un rinnovamento che deve dare centralità ai territori, per rilanciare il ruolo della contrattazione aziendale – da tante parti oggi negato – e la fiducia nella rappresentanza, e per dare nuove risposte e servizi ai nuovi bisogni». Con queste parole Gianfranco Refosco, segretario generale della Cisl di Vicenza, ha aperto i lavori dell’assemblea organizzativa provincialesvoltasi giovedì 8 ottobre. Un’occasione di confronto e di partecipazione per oltre 150 operatori e delegati delle diverse categorie e dei servizi, in vista della conferenza organizzativa regionale del 19 ottobre e poi di quella nazionale del 16-19 novembre.

Tra le proposte e le richieste che diventeranno contributo della Cisl vicentina nelle riflessioni prossime veneta e nazionale, quella di mettere al centro il territorio, la “periferia”, ossia lo spazio e il tempo concreti di dialogo con i lavoratori e i pensionati, di incontro coi cittadini, disegnando una configurazione più orizzontale e meno verticistica del sistema Cisl. Un territorio che vede il sindacato vicentino spendere ogni giorno le migliori energie, sperimentare modelli nuovi di contrattazione aziendale, immaginare nuove risposte in tema di welfare, ma che pure lo pone di fronte alla necessità di “attrezzarsi al meglio” rispetto all’oggi e alle sue nuove sfide, anche rafforzando il ruolo dell’operatore sindacale, qualificandone e certificandone le competenze, al passo coi tempi che cambiano. Sfide lanciate dal mutato contesto socioeconomico, ma pure dalle “nuove” categorie di persone che al sindacato chiedono ascolto, tutela e sostegno: a partire dai giovani, innanzitutto.

È una questione di modelli e strumenti organizzativi nuovi e innovativi, ma anche di risorse, indispensabili a garantire qualità e continuità all’impegno sul territorio.

Anche da qui la necessità e l’intenzione di integrare e migliorare il sistema integrato dei servizi già esistenti. Perché i bisogni e le richieste sono aumentati nettamente in questi ultimi anni nel territorio vicentino, dove la Cisl è presente con 9 sedi e circa 40 recapiti locali, più di 131 operatori (tra categorie e servizi) e circa 1500 delegati. Oltre 1900 in un solo anno le persone incontrate dagli operatori dei servizi per le politiche attive per il lavoro e coinvolte in percorsi di orientamento, formazione e riqualificazione, accompagnamento al lavoro, con un tasso di collocazione o ricollocazione che tocca il 50%, a conferma della qualità della proposta. 31.400 le pratiche avviate nel 2014 (27.200 ad oggi per l’anno in corso) dai servizi del Patronato, il primo nel Vicentino per mole di attività: pratiche previdenziali e per malattie professionali, accertamenti per invalidità civile, maternità, assegni familiari, domande di pensionamento, mobilità e disoccupazione, permessi di soggiorno,…); più di 126.300 pratiche elaborate dal Caf(730, modello unico, Imu, Tasi, calcolo Isee…..), a cui si aggiungono le quasi 600 pratiche di assunzione per assistenza domestica (in particolare colf e badanti) grazie anche al progetto “FamigliaPiù”.

Dai lavori dell’assemblea vicentina esce forte l’idea di un sindacato che sta cercando un confronto interno aperto e leale, con il coraggio di ripensarsi e la volontà chiara di non spostare semplicemente la polvere sotto il tappeto, ma di abbracciare con consapevolezza la fatica del rinnovamento reale: «Non cerchiamo e non serve a nessuno la retorica del cambiamento, occorre stabilire azioni concrete e realizzabili da subito, a piccoli passi, ma che lascino presto orme visibili e riconoscibili sulla strada da percorrere» ha sottolineato ancora Refosco.

E quello richiesto al sindacato è un cambiamento obbligato, non solo per questioni di reputazione o peggio ancora di “sopravvivenza”, ma di fedeltà ai valori portanti e fondativi specie alla luce del contesto presente. Perché del sindacato c’è ancora – ancor più – bisogno. Ne è convinto Refosco, che ha sottolineato: «I valori fondanti del sindacato, in particolare del nostro  – ossia quelli della libera associazione di lavoratrici e lavoratori che uniscono le forze per difendersi, tutelare i loro diritti, costruire condizioni di miglioramento economico, sociale, culturale, democratico – sono valori che non hanno perso di attualità. Anzi, la crisi degli ultimi anni e le trasformazioni degli assetti socioeconomici, che stanno letteralmente maltrattando il lavoro e i lavoratori nel nostro territorio come altrove, ridanno un senso di urgenza all’operato del sindacato e della Cisl». «Pensiamo a tutta la fascia di lavoratori poveri, di addetti al terziario arretrato, ai lavoratori degli appalti al ribasso – ha proseguito -, e poi ai precari, ai tanti giovani in cerca di una prima occupazione, alle persone diventate disoccupate di lungo periodo o a forte rischio di diventarlo. E, ancora, alle troppe discriminazioni di genere nei posti di lavoro, alle tante persone, anche con alte professionalità, che nelle nostre imprese pubbliche e private spesso non vedono una giusta valorizzazione del proprio impegno e delle competenze; a quanti, e non sono pochi, perdono il posto di lavoro per scelte fatte da imprenditori incapaci o troppo voraci, o dettate da strategie multinazionali che scaricano sulle comunità locali tutti i costi sociali delle loro azioni e portano i profitti da qualche altra parte».

Intervenuto alla giornata assembleare anche Onofrio Rota, segretario generale regionale aggiunto del Veneto, che ha detto: «È un tempo “straordinario”, quello in cui si collocano le nostre assemblee organizzative di questi mesi. Certo c’è bisogno di cambiamento. Ma il nostro non è un sindacato da rifondare, piuttosto da “ri-generare”. Perché le fondamenta, i nostri muri portanti, ossia i nostri valori, reggono ancora e restano forti e ben saldi».

A chiudere i lavori il segretario confederale nazionale Maurizio Bernava, che ha riconosciuto l’importanza delle proposte emerse dall’assemblea organizzativa territoriale di Cisl Vicenza.

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